Intervista con Mauro Franco, regista dello spettacolo teatrale Viva la Vida

Viva la Vida - lo spettacolo teatrale
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Il teatro è poesia che esce da un libro per farsi umana. (Federico Garcia Lorca)

Ho percorso gradini che portano verso le viscere della terra. La luce fioca, l’ambiente attorno disadorno. Una fisarmonica giaceva muta ai piedi di una sedia. Dietro di lei una specchiera, dei libri accatastati su vecchi scaffali, pochi altri arredi. Ma soprattutto un quadro. Il dipinto di un volto dallo sguardo enigmatico, il sorriso di chi ti scruta e sa già chi sei, chi sarai. Mi siedo, aspetto e intanto chiudo gli occhi per un istante, respiro.

Tutto accade in una scintilla. Il suono malinconico della fisarmonica avvolge l’aria, uno squarcio di luce mi colpisce il viso. Riapro lentamente gli occhi e davanti a me il quadro ha preso vita. Si muove tra gli arredi, con grazia e leggerezza. I suoi capelli sono sovrastati da una corona di fiori dai colori vivaci.

La sua voce, il suo sguardo, il suo corpo,raccontano la passione e il tormento di un’arrampicata a mani nude sulle pareti del buio degli abissi, verso a luce. Colorata come una tavolozza di tempere. Bianca come una tela sulla quale specchiarsi.

Viva la Vida è uno spettacolo teatrale e anche un omaggio a un’amica e un’artista, Cristina Giargia, che non è più tra noi ma che è rimasta impressa nelle vite di chi ha incrociato, nelle tele che ha dipinto. Quelle stesse tele che hanno preso vita attraverso il suo spirito guida, Frida Kahlo, sul palcoscenico del Casseta Popular di Grugliasco.

A portare in scena tutto ciò – ma non solo, e ci arriviamo – è il suo amico, nonché fotografo, regista e a sua volta artista, Mauro Franco, a cui ho avuto la possibilità (e il piacere) di porre 7 domande. Ecco le sue 7 risposte!

Cominciamo…dall’inizio. Come nasce lo spettacolo teatrale Viva la Vida?

Il progetto nasce nel 2015. Era un po’ di tempo che avevo in testa di fare qualcosa dove potessero interagire più linguaggi artistici contemporaneamente.

Essendo appassionato di pittura e affascinato dalla figura di donna e d’artista di Frida Kahlo, quando ho letto Viva la Vida di Pino Cacucci ho cominciato a immaginare l’interpretazione del testo, originariamente un monologo, come un dialogo. Un incontro tra Frida e Cristina Giargia, artista torinese altrettanto meravigliosa, prematuramente scomparsa nel 2004.

Cristina adorava Frida e come Frida viveva in maniera esuberante e passionale tutto ciò che la circondava. Entrambe amavano l’arte e la vita, nonostante i tormenti per le condizioni di salute precaria che ne hanno condizionato l’esistenza.

Un incontro, quello con Cristina, che ti ha cambiato la vita…

Totalmente. Nel bene e nel male se oggi sono un pittore, un fotografo e vivo d’arte lo devo anche in parte (per non dire soprattutto) a Cristina, che fu tra le mie più convinte sostenitrici, spronandomi nel perseverare nella ricerca e nello studio. Era innamorata dell’arte e della vita, e nonostante la convivenza con una malattia devastante, non perse mai sorriso e ironia.

La realizzazione di questo spettacolo è in parte anche il mio modo per ringraziarmi e sdebitarmi con lei…

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Gli ostacoli incontrati nel realizzare questo progetto artistico?

Sono due. Il primo professionale, perché confrontarsi con un personaggio ingombrante come quello di Frida Kahlo senza cadere nel già detto, scritto o realizzato non è stato facile.

Il secondo di natura umana, perché “svelare” e affrontare la vita e il dramma di una persona che non è più tra noi tocca la sfera emotiva di familiari e di amici, ed esige profondo rispetto.

Viva la Vida è anche il connubio di due straordinari interpreti. Com’è nato il sodalizio con Davide di Rosolini e Daniela Pezzana, colonna sonora e attrice dello spettacolo?

Come dico spesso al pubblico alla fine dello spettacolo, Davide non è solo un grandissimo musicista ma un artista con la A maiuscola.

Ha la dolcezza e la sensibilità che solo i grandi possiedono, e ha sposato fin da subito il progetto calandosi nel ruolo senza far ombra alla protagonista assoluta di Viva la Vida, Daniela Pezzana, che interpreta con passione ed eleganza sia Frida che Cristina.

L’ho scelta per la sua dolcezza, la sua professionalità e per il modo in cui cura ogni minimo dettaglio durante la preparazione nel vestire i panni dei personaggi che interpreta.

Daniela Pezzana interpreta Frida Kahlo durante lo spettacolo Viva la Vida
Daniela Pezzana interpreta Frida Kahlo durante lo spettacolo Viva la Vida. Credits – Alice

 

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Torino è una città sensibile al teatro? Qual è stata l’accoglienza per questo spettacolo?

Con Viva la Vida siamo andati in scena in teatri e circoli culturali, con un ottimo riscontro di pubblico e feedback. Direi che è stato il miglior stimolo per fare ancora meglio!

Purtroppo, però, l’impressione è che a Torino ci sia molta precarietà nonostante la preparazione e la passione della maggior parte degli addetti ai lavori, anche in ambito amatoriale. Ma forse è solo una sensazione data dalla non grande esperienza nel settore!

Quali erano i tuoi pensieri prima della prima? E poi, già che ci siamo, avete escogitato un vostro rito scaramantico o avete ripiegato sui grandi classici?

Ero ovviamente emozionantissimo, ma il mantra che mi ripetevo per rilassarmi era che se le cose fossero andate storte e il pubblico avesse fischiato avrei dato la colpa agli interpreti…

Quanto ai riti, non potevamo esimerci ma siamo rimasti nel campo dei classici: merda, merda, merda!!!

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Artista, fotografo e adesso anche regista… quale sarà la tua prossima mossa? Ci sono già nuovi progetti in cantiere? Tanto ci leggono in pochi, non c’è il rischio spoiler.

Il progetto, o meglio l’auspicio, è di diventare un po’ più ricco: l’arte gratifica lo spirito, gli attestati di stima fanno sempre molto piacere ma non sempre tutto ciò ha un riconoscimento economico adeguato!

Battute a parte, poter vivere professionalmente occupandosi delle proprie passioni è tra le cose più belle che si possano desiderare, e ho già nuove idee in mente. Una in particolare, ma è nella sua fase embrionale, se il progetto prenderà la forma potrebbe essere pronto per il 2018. Per ora mi dedico ancora a Viva la Vida: c’è da preparare il tour autunnale e far conoscere questa storia bellissima ad un sacco di altre persone.

Con quest’ultima domanda cala il sipario sull’intervista, ma non sullo spettacolo teatrale Viva la Vida, che tornerà nei teatri e circoli privati di Torino dopo l’estate.

Quindi ora non hai più scuse: facci sapere le tue impressioni se l’hai già visto o non appena lo vedrai, lasciando un commento a questo post!

Immagine di copertina: Gabriele Papa

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Cagliaritano classe 1982, web marketer appassionato di basket, giochi di ruolo, viaggi. Dal 2014 vivo (a) Torino, ma ancora non ho imparato a fare i controviali.

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