Sette piatti tipici piemontesi che imparerai ad amare. O ad odiare senza appello

Fritto misto piemontese, un piatto tipico piemontese tanto "brutto" quanto buono
5 minuti di lettura

Un altro Salone del Gusto è andato, e già mi manca. Niente folle oceaniche come nel 2016, ma anche meno stand e un po’ più di scazzo tra gli espositori, beccati spesso sui loro smartphone piuttosto che lanciati nel proporre le loro eccellenze. Un peccato.

Gli acquisti e gli assaggi non sono comunque mancati, soprattutto di improbabili e introvabili specialità come il salame di orso (…) della Slovienia, o la renna stagionata  (…) (…) della Lapponia. Roba da far schiattare Babbo Natale di infarto.

Forse complici le tante degustazioni di birra, tra uno stand e l’altro si è fatta strada un’idea per un post. Perché non rimanere in tema, parlando di piatti tipici piemontesi. Non quelli classici, ma quelli strani, apparentemente schifosi, con ingredienti che non pensavi neppure potessero essere davvero ingredienti.

In fondo un percorso di torinesizzazione credibile non può che passare da un test gastronomico, giusto? Allora inizia dai sette piatti tipici piemontesi piemontesi più dis-gustosi.

Ordinati nella mia personale scala di difficoltà di apprezzamento (emoji bleaaah) e la possibilità che, una volta superato un comprensibile ribrezzo, vi piacciano (emoji sbaaav).

Il fritto misto piemontese

Anche le gambe del tavolo sarebbero buone fritte, figurati le frattaglie di bovino, che rappresentano un buon 70% del fritto misto piemontese. La versione tradizionale conta 13 diversi parti, incluse cervella, rognoni e – povera bestia – i testicoli, più una parte dolce data da semolino (una specie di polenta dolce) e amaretti. Vuoi mangiarlo al ristorante? Prenotalo in anticipo, non è sempre disponibile.

  • Disgustometro: 🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤🤤🤤🤤🤤

La testa in cassetta

Non è una specialità solo piemontese, la fanno anche in Sardegna, per dire. Ma qui in Piemonte e in Liguria è particolarmente diffusa e rinomata (quella di Gavi è presidio SlowFood ad esempio). Il nome di questa specialità della cucina piemontese si riferisce alla testina del maiale, che viene unita alla lingua, cuore e muscolo del bovino, tritata e bollita, condita con spezie varie, compattata in un budello e lasciata raffreddare. Il risultato è un salume sugnoso, saporito, impegnativo.

  • Disgustometro: 🤢🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤🤤🤤
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Le rane fritte o in risotto

L’amore per le cosce di rana tradisce la cuginanza tra Piemonte e Francia, oltre che un certo comune gusto per l’orrido in cucina. Le cuisses de grenouille sono diffusissime nelle aree più umide del Piemonte, quindi le province di Novara e Vercelli, luoghi di risaie, nebbia e zanzare grosse come cinghiali. Ma con un po’ di pazienza riuscirai a mangiare questo tipico piatto piemontese anche a Torino, fritto o in risotto.

  • Disgustometro: 🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤🤤🤤

La bagna càuda

Forse il piatto piemontese più conosciuto al di fuori dai confini piemontesi, diventato simbolo e zimbello. Non è neppure un piatto, ma una densa salsa a base di aglio, acciughe e olio, riscaldata al lento fuoco del fojot, il fornelletto che serve anche per la fonduta. Sui peperoni arrosto è la morte sua, e anche di chi dovrà parlarti o baciarti, ma è consumata soprattutto come intingolo in cui pucciare verdure varie .

Avvertenza: Non barare. Non chiedere la versione per fighette con panna o latte. Assaggiala in tutta la sua distruttiva bontà.

  • Disgustometro: 🤢🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤🤤
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La lingua in bagnetto verde

Vedere una lingua di bue fa abbastanza senso, lunga come un braccio e rasposa, eppure ti assicuro che è molto saporita. Bollita, tagliata a sottili fettine e condita con il bagnetto verde, una salsa a base di acciughe e (tanto) aglio, diventa un piatto che sazia, tiene lontani vampiri e ogni altra forma di vita. È anche ingrediente del bollito misto, altro piatto tipico piemontese che meriterebbe menzione in questo post.

  • Disgustometro: 🤢🤢🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤🤤🤤🤤

La finanziera

È uno di quei piatti tipici piemontesi che o ami alla follia o non daresti neanche al tuo cane. È il destino dei geni incompresi, dei capolavori che dividono la critica, e delle frattaglie più in generale. Una sorta di spezzatino preparato con scarti di pollame come rognoni creste e bargigli (quei cosi che penzolano da sotto il becco dei galli), ritagli di bovino e funghi a ingentilire il tutto. Più facile da assaggiare che da spiegare.

  • Disgustometro: 🤢🤢🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤🤤🤤🤤🤤
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Le lumache al prezzemolo

Il mostro finale dei piatti tipici piemontesi più strani per me ha il guscio, le antenne e sbava quando cammina. Come per la testa in cassetta, anche la lumaca non è appannaggio esclusivo della cucina piemontese (in Sardegna is sizzigorrus cun bagna sono un antipasto molto diffuso), ma qui hanno addirittura la “capitale italiana della lumaca”, ovvero Cherasco. Chiamarle escargots non me le farà risultare più raffinate o saporite. Per me è un no, senza appello.

  • Disgustometro: 🤢🤢🤢🤢🤢
  • Apprezzometro: 🤤 (ma è una valutazione molto molto personale)

Il cucchiaio di sfida è lanciato. Hai già assaggiato questi strani piatti tipici della cucina piemontese, magari in una delle migliori piole di Torino? Ti sono piaciuti o non ripeterai più l’esperienza? O magari sei vegano e in questo momento mi stai odiando tantissimo?

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Cagliaritano classe 1982, web marketer appassionato di basket, giochi di ruolo, viaggi. Dal 2014 vivo (a) Torino, ma ancora non ho imparato a fare i controviali.

3 commenti

  1. Susi
    9 Maggio 2019

    Ciao Rob, io sono torinese. La testa in cassetta non l’ho MAI sentita ma, francamente… vade retro! 🙂 Quanto alla finanziera… sono di quelli che la darebbero al cane 😀
    Sul fritto misto invece non ci piove. Tengo a precisare che un BUON fritto deve essere leggero e croccante (solo un velo di impanatura, non spessa né molliccia), e che ogni portata va fritta e servita ben calda AL MOMENTO. Se ti servono tutto insieme in un solo vassoio, non sanno fare il fritto: cambia locale 🙂 Ecco perché bisogna prenotare: la realizzazione di un buon fritto richiede metodo, tempismo e organizzazione. Alle frattaglie bovine si alternano anche cotolettine di pollo e varie verdure fritte (biete, carciofi, zucchine). Oltre a semolini e amaretti, la parte dolce può essere ampliata da palline di zabaione fritto, frutta fritta…
    La bagna, che (scusa la correzione) si scrive “caoda” (in piemontese la O si pronuncia U) è un autentico piatto conviviale. Il numero di verdure (crude ma anche cotte) da intingere è infinito: si possono creare in tavola veri propri trionfi di verdure di ogni colore, e si passa l’intera serata a intingere (un tempo, in un pentolone comune) e a stare insieme tra amici nelle serate autunnali, con un buon rosso.
    Anche se forse più banali, aggiungerei alla tua lista gli agnolotti al sugo d’arrosto, il cui ripeno ha la caratteristica di essere carne già COTTA, al contrario (per es) dei tortellini emiliani. Tradizionalmente, si trattava infatti di AVANZI domenicali (giorno di arrosto): i resti venivano poi tritati, mescolati a erbette, e riciclati come ripieno per la pasta, semplicemente condita col sugo avanzato dell’arrosto stesso e un po’ di burro. Sono piatti specchio di una tradizione povera e parsimoniosa, assai più di quella emiliana, che usava carne fresca, parmigiano e prosciutto crudo per il ripieno, e poi condiva il tutto con il ragù…

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    1. Rob
      21 Maggio 2019

      Ciao Susi!
      a parlare di cibo all’ora di cena mi viene una fame…ma sono davvero interessanti e utili le tue osservazioni, in particolare l’ultima sulla povertà (che nulla toglie al gusto!) dell’origine di alcuni piatti piemontesi.
      A proposito, il fritto misto dove mi suggerisci di ordinarlo? 🙂
      Un abbraccio
      Rob

      Rispondi
      1. Susi
        4 Giugno 2019

        Ciao Rob, in realtà, per un buon fritto meglio uscire appena da Torino… soprattutto ora che inzia a far caldo, ci sono posticini deliziosi in collina. A Pavarolo ce ne sono due: Ristorante del Castello (con dehors in una belissima piazzetta) e Ristorante dell’Allegria. Altrimenti a Baldissero (vicino a Pavarolo): Da Esterina. Per una serata con amici da leccarsi i baffi 😉

        Rispondi

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