Metti un sabato mattina al mercato di Porta Palazzo a Torino

6 minuti di lettura

Cominciamo col dire che cos’è Porta Palazzo. E’ un mercato. Anzi, è il mercato di Torino. Una enorme piazza (piazza Repubblica) coperta di tende, strutture di cemento e lamiera. Un mercato rionale per estensione più grande di quello di Cagliari, forse anche più caotico di quello di Cagliari.

Le voci, però, sono le stesse, forti e invadenti, solo con accento o lingua diversa. Gli odori sono gli stessi, intensi da rimanerti appiccicati ai vestiti. E anche gli sbadati che ti tagliano la strada, i mendicanti, le vecchine che rimangono a fissare il cartello delle mele a 2 euro il chilo con occhio di critico d’arte.

Da adolescente (quindi 2 o 3 anni fa), avrei odiato il mercato di Porta Palazzo. Perché andare al mercato era la mia punizione per quando venivo beccato a tagliare (o a “fare vela”, come si dice dalle mie parti), o tornavo più tardi di quando avrei dovuto il sabato sera.

Quando mia madre lo scopriva, s’incazzava, e mi portava al mercato. A caricare buste su buste di vivande, manco fossi uno degli indigeni di Kurtz. Ma mia mamma Cuore di Tenebra non l’ha mai letto, vaglielo a spiegare che la schiavitù è stata abolita.

Ora che  però ho 34 anni e non 16, sono padrone della mia spesa, dei miei tempi e dei miei ritmi. Gli obblighi diventano piaceri, bazzicare in posti come il mercato di Porta Palazzo diventa il diversivo di un sabato mattina di sole e tempo libero, quando vuoi dedicarti un po’ di tempo attraverso la cucina. Diventando elemento di un tutto senza dovermene sentire parte.

E Porta Palazzo, o Piazza della Repubblica come la toponomastica la battezza, è il centro del mondo a Torino.

Ciò detto: sembra impossibile, ma visitare il mercato di Porta Palazzo senza uccidere qualcuno a colpi di orata si può.

Con queste semplici regole:

#1 Prenditi il tuo tempo

Il miglior approccio al mercato di Porta Palazzo è non doverci andare per necessità, ma per piacere. Senza la fretta del giorno feriale. Con il tempo necessario per annusare il peperone di Carmagnola appena colto, valutare box per box prezzi e qualità, scambiare 2 parole col macellaio equino. E poi è bello chiedere 4 braciole di cavallo senza paura che ti rispondano “Hai detto cavallo?”

#2 Mani nelle tasche, occhi sulle borse

Vale per tutti i mercati, vale a maggior ragione per Porta Palazzo. I portafogli spariscono che non fai manco in tempo a dire Sim Sala Bim. Alcune facce losche presidiano la zona h.24.

È una piazza di mercato ed è una piazza di spaccio, contesa da mille e una etnia, manco fossimo a Giochi senza Frontiere del crimine. A parte questo, niente paura!

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#3 All’antica Tettoia dell’orologio

Nulla da togliere agli altri venditori, ma andare ad acquistare ortaggi e frutta di stagione sotto la tettoia dell’orologio, direttamente da produttore a consumatore, è l’essenza stessa del mercato di Porta Palazzo.

I prodotti sono autentici. Forse meno belli a vedersi, ma buoni senza paragoni, che fa anche rima. I prezzi sono leggermente più alti, ma ne vale la pena. È un mini Salone del Gusto aperto ogni giorno (tranne la domenica).

#4 I giorni e gli orari migliori per una visita a Porta Palazzo

Il mio tempo libero si concentra nel weekend. La domenica il mercato è chiuso. Mi rimane un solo giorno: il sabato. Ma se tu sei più fortunato e hai tempo libero, vai in un giorno infrasettimanale, dato che il mercato di Porta Palazzo è aperto tutti i giorni tranne la domenica, con orari variabili (qui li trovi nel dettaglio).

Personalmente sconsiglio il lunedì, ma solo perché ho l’impressione che la merce sia più una rimanenza del sabato che un nuovo arrivo fresco. Una delle (poche) cose che ho imparato da mia madre nel mio periodo da portaborse

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#5 Lascia l’auto a casa, e goditi la passeggiata

Ci hai pensato, per un attimo, a prendere la macchina eh? Col cazzo.

Vai a piedi. Possibilmente arrivando da Via XX Settembre, così passi accanto al Palazzo Reale e alla Cattedrale, o magari sbucando da Piazzetta Emanuele Filiberto, dopo aver fatto colazione al Pastis (importante, un giorno te ne parlo).

Se sei allergico alle passeggiate usa ToBike o prendi il tram 4, che attraversa la piazza e ti porta dritto a destinazione. In quest’ultimo caso, però, mani in tasca e occhio ai portafogli.

#6 I miei venditori preferiti a Porta Palazzo

Facciamogliela un po’ di pubblicità, che se la meritano. La macelleria Biolatto, stand 114. Hanno delle braciole di asinello e una cruda di puledro da orgasmo multiplo carpiato. Il box dei macellai che vendono specialità sarde (e anche lì vale la pena fare un salto, per le bistecche di cinghiale). La macelleria Vezzoso, stand 64 che ha solo carne di fassone piemontese, con tanto di certificato.

Il venditore di mele (sì, praticamente vende solo mele, e lo troverete per questo) sotto la tettoia dei contadini. Ampia scelta, prezzi contenuti, te le scegli tu. Ma soprattutto, sono buonissime. E appena uscito dal mercato, sempre sotto la tettoia (nella zona dei bagni, per intenderci) il baracchetto della Cascina delle Fate. Le loro tome creano dipendenza.

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#7 Un salto al Balon no?

Ulteriore vantaggio di andare il sabato a Porta Palazzo è la vicinanza col mercatino delle pulci del Balon, che per chi visita Torino (ma anche per chi ci vive) è una meta da circoletto rosso. Il mercato parte dai confini di Piazza della Repubblica e arriva fino all’Arsenale della Pace, e ci si può trovare letteralmente di tutto. Soprattutto la bicicletta che ti hanno rubato l’altra sera.

Se ti fermi a mangiare, prenota alla trattoria Valenza e preparati a vivere la torinesità più autentica nell’accoglienza, rude ma calda, nella cucina casereccia, nell’atmosfera da vecchia osteria (da piolaccia, come si dice qua e pure a Cagliari).

Ma del Balon, e di Valenza, parlerò un’altra volta.

Intanto scrivimi che ne pensi di questo post, quali sono i tuoi trucchi per visitare il mercato di Porta Palazzo senza sbroccare, i tuoi venditori preferiti…insomma, partecipa, non essere timido!

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Cagliaritano classe 1982, web marketer appassionato di basket, giochi di ruolo, viaggi. Dal 2014 vivo (a) Torino, ma ancora non ho imparato a fare i controviali.

2 commenti

  1. brigida
    18 Ottobre 2018

    sei un grande…torino in 4 parole

    Rispondi
    1. Rob
      20 Ottobre 2018

      Io e il mio sterminato ego ringraziamo sentitamente!

      Rispondi

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