Metti un weekend nelle Langhe: cosa fare e cosa vedere nella regione dei vini e tartufi

Il panorama di Barolo, una delle cose da vedere nella Langhe in due giorni
8 minuti di lettura

Non di sola Torino vive Vivo Torino. Il sole cocente e la Settimana Enigmistica mi hanno dato alla testa, ma il senso è che ogni tanto mi piace anche espandere i confini del mio blog oltre la dimensione urbana.

A ben pensarci, non esiste una cosa più torinese del trascorrere un weekend nelle Langhe. Una regione storica, tra Asti e Cuneo, in cui mangiare bene e il bere bene è uno stile di vita, una religione. Soprattutto il bere bene, tra infiniti vigneti di Barbaresco, Nebbiolo e Barolo, diventati Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2014.

Ciò detto: cosa vedere nelle Langhe in un paio di giorni?

Se vuoi scoprirlo ti basta leggere questo post e prepararti a percorrere gli 85 km che separano Torino da Neive, il paese da cui ho deciso di iniziare il mio racconto di un weekend nelle Langhe.

L’ho immaginato ambientato in autunno, tempo di vendemmie e tartufi. Ma anche in primavera le Langhe fanno la loro porca figura. E d’Estate? Nì, il tempo è bello, ma fa anche parecchio caldo.

Da Neive a Barbaresco, inizia il weekend nelle Langhe

Neive è nel giro dei borghi più belli d’Italia, ed è facile capire perché. Qui il tempo sembra essersi fermato. Nulla di artificiale o pacchiano, tutto ben curato. Nelle colline del vino sembra un ossimoro, ma l’aggettivo che la descrive meglio è “sobrietà”.

I saliscendi, una merce rara a Torino, nelle Langhe sono una splendida (e faticosa) normalità. Superate le porte del paese, la passeggiata per Neive si sviluppa in una sorta di anello attorno al vecchio borgo medievale, dalla piazza del comune alla chiesa di San Michele (prestata agli ortodossi macedoni, pare ottimi vignaioli), e a quella di SS. Pietro e Paolo, con davanti il belvedere che spazia sulle colline circostanti.

La SP3 prosegue docile verso Barbaresco, un altro minuscolo e grazioso borgo circondato dai pregiatissimi omonimi vigneti. Se hai gambe buone, oltre alla passeggiata nel borgo puoi salire sulla torre dell’XI secolo, che regala una vista impagabile sull’intera bassa Langa.

Certo, ci sono più di 30 metri di scalini da fare, ma puoi riposarti gustando un calice di Barbaresco, o guidando verso Alba, il vero cuore economico delle Langhe.

Alba, vino e cibo per palati raffinati

Essere la capitale mondiale della Nutella è un bel vantaggio per l’economia. Ma alba è molto di più.

Ad esempio, la culla del pregiatissimo e puzzolentissimo tartufo bianco. Il sapore è di gran lunga meglio dell’odore, una grattata costa un rene ma è una cosa da fare nelle Langhe almeno una volta nella vita. Puoi comunque respirarne l’atmosfera (gratis) alla fiera che ogni anno viene dedicata a questo prezioso tubero.

Alba regala le architetture medievali tipiche delle Langhe. Un tempo era definita il borgo delle cento torri: ora di torri ne rimangono ben poche, per lo più inglobate negli edifici attorno o “tagliate”.

Per ammirare le rimanenti potresti partire da piazza Risorgimento, sede del palazzo comunale, che sfocia nella piazza del Duomo, intitolato a San Lorenzo, edificio fuori austero e dentro assai più coreografico, cromaticamente un bell’accostamento zabaione – cioccolato, con soffitti blu cielo e immancabili rosoni.

Aggirando la piazza, ecco la chiesa di San Domenico, decoratissima internamente, con colonne a scacchiera che sembrano enormi Panecioc, tanto per rimanere in tema Ferrero. Un tempo pare sia stata anche rimessa per i cavalli di Napoleone (forse anche quello bianco degli indovinelli?), oggi è un po’ luogo di culto e un po’ galleria di arte contemporanea.

Chiesa di San Domenico ad Alba
Se prima nella chiesa di San Domenico c’erano i cavalli di Napoleone, nel 2018 c’era una giostra equestre

Per concludere in bellezza la giornata, immancabile lo struscio finale in via Vittorio Emanuele, col naso all’insù per osservare l’evoluzione degli stili architettonici, e anche per trovare un ristorante dove cenare e assaggiare le specialità locali: i tajarin al tartufo, certo, ma anche l’albese, sottili fette di carne di manzo cruda condite con olio, rucola e grana.

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Verso La Morra, per un belvedere mozzafiato e una cappella molto colorata

È giunta l’ora di riprendere la strada, destinazione La Morra. Un borgo medievale non distante nello stile dagli altri già visitati, ma con un “di più”: la splendida terrazza panoramica che abbraccia tutta la vallata.

Una cartolina che ripaga della salitona che farai per arrivarci, assieme al bicchiere di vino che potresti bere in uno degli onnipresenti locali di degustazione. Poi di nuovo in auto verso Barolo.

Prima di arrivarci, però, una chicca per il tuo account Instagram. Appena fuori La Morra, in mezzo ai vigneti, si nasconde una particolare opera d’arte, un’allucinazione da peyote sulla Route 66 più che una curiosità di un tranquillo weekend nelle Langhe. È la cappella delle Brunate, in realtà mai consacrata, opera di Sol LeWitt e David Tremlett che ne hanno dipinto rispettivamente esterni e interni consegnandola alla storia.

Foto fatta? Ok, qualche altra curva ed eccoci a Barolo.

Barolo, quando un paese diventa sinonimo di una regione.

Barolo riassume in sé tutto il bello delle Langhe: le colline verdi, il borgo medievale con strade acciottolate, un castello da fiaba, una vista straordinaria. Non stupisce che sia diventata la meta turistica per eccellenza di questa regione. L’auto puoi lasciarla all’ingresso del paese, per poi salire a piedi fino al castello, nella sommità di Barolo, curiosando lungo il percorso tra le botteghe e le viuzze lastricate.

E poi, naturalmente, pausa vino. Non è un viaggio per astemi questo, ma tra le cose da vedere nelle Langhe in due giorni non può mancare una cantina. Io ti suggerisco una tappa alla cantina Borgogno, proprio al centro del paese. Stavolta però ti consiglio un vino dolce, un Barolo Chinato da gustare poco prima di pranzo o nel primo pomeriggio dalla loro terrazza panoramica.

Il panorama di Barolo dalla terrazza panoramica della cantina Borgogno
Il panorama di Barolo dalla terrazza panoramica della cantina Borgogno

Barolo è famosa anche per un evento estivo, il Festival agri-rock Collisioni. In quei giorni il paese si anima di mille eventi culturali, letterari e concertoni di artisti famosi a prezzi spesso da fantascienza.  

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Ultima tappa in uno dei borghi più belli d’Italia: Monforte d’Alba

C’è ancora qualche km da fare per chiudere questa rassegna di cose da vedere nelle Langhe in due giorni. Sono quelli che separano Barolo da Monforte d’Alba. Come Neive, anche Monforte è stato eletto tra i borghi più belli d’Italia, e capire il perché è semplice. Basta solo arrivare al tramonto, sedersi all’aperto sui gradoni erbosi dell’Auditorium Horszowski e spalancare gli occhi verso il panorama che abbraccia la valle.

Fine. No aspetta, c’è un’ultima cosa.

Bonus track: le panchine giganti nelle Langhe

Me le sono lasciate per ultime anche se si trovano un po’ ovunque nelle Langhe e in Piemonte (ma anche in Lombardia, in Puglia e perfino una in Scozia!).

Sono le Panchine Giganti, o Big Benches, ideate dal designer Chris Bangle per dare visibilità a luoghi meno noti e turistici, invitandoci a prendere un po’ di tempo per noi stessi per contemplare la natura. Attualmente sono 168, con tanto di “passaporto” da far timbrare a ogni visita, a mo’ di tessera punti dell’Esselunga. Ma senza premi finali.

Nel mio itinerario di cose da vedere nelle Langhe ce ne sono due: la 23 e la 16, rispettivamente poco fuori Neive e Monforte d’Alba.

L’inizio e la fine, un luogo ideale dal quale scattare un altro selfie, riposare le gambe e programmare la prossima gita insieme a Vivo Torino.

Come hai letto, di cose da vedere nelle Langhe in due giorni ce ne sono parecchie. E anche da mangiare, da vedere e soprattutto da bere. Qual è la tua preferita? Aggiungila in un commento al post! 

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Cagliaritano classe 1982, web marketer appassionato di basket, giochi di ruolo, viaggi. Dal 2014 vivo (a) Torino, ma ancora non ho imparato a fare i controviali.

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