Borgo Campidoglio, il quartiere di Torino a misura d’uomo, di donna, e pure di gatto.

Innamorarsi e vivere in borgo Campidoglio a Torino
5 minuti di lettura

Quando scrissi il mio post sui migliori quartieri di Torino, qualche anno or sono, non inserii borgo Campidoglio. Perché? Chi lo sa. Ho lavorato lì vicino per alcuni anni, l’ho frequentato ma non l’ho mai realmente vissuto.

Poi, un po’ come la ragazza che rivedi dopo tempo senza occhiali e apparecchio ai denti, borgo Campidoglio mi e ci ha fatto innamorare, scalando le posizioni della mia personalissima classifica dei migliori quartieri di Torino. Il coronamento di questo idillio è stato un mutimonio lungo 360 rate mensili, iniziato con qualche piccolo problema tecnico. Ma che amore sarebbe senza turbolenze?

Messa da parte la burocrazia, nelle pause tra la scelta di una piastrella per il bagno e di una porta scorrevole (tanto sai già chi ha l’ultima parola no?) rimedierò alla mia mancanza dedicando un post ai sette motivi che ci hanno portato a vivere in borgo Campidoglio.

Perché è un luogo pieno di storia, oltre che di storie

A partire dal suo nome, Campidoglio, la cui origine è dibattuta: omaggio all’omonimo colle romano o meno romantico riferimento a vecchi proprietari dei terreni (Campi Doglio)? Chissà. La storia di Campidoglio è proletaria, agricoltura prima (con tanto di ciabòt, casettine basse tipiche dei vigneti piemontesi) e artigianato poi. Uno spirito che ancora vive grazie alle botteghe disseminate nel borgo. Chicca recente: sotto piazza Risorgimento è stato riscoperto un rifugio antiaereo, risalente alla seconda guerra mondiale.

Perché è un paese all’interno della città.

Sono cresciuto a Villanova, quartiere cagliaritano fatto di casette basse, lose e sampietrini, più chiese che anime, un paesello al centro di una città. La stessa sensazione l’ho ri-vissuta girovagando per le stradine di borgo Campidoglio, di intimità senza rinunciare alla mondanità. Le stesse dinamiche di paese, dove ci si saluta, ci si conosce senza sovrastrutture, ci si beve una birra, ci si aiuta. Impossibile a Torino? Ricrediti.

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Perché è un museo a cielo aperto

Torino è una città grigia” diceva – e a volte ancora dice – chi non c’è mai stato. In borgo Campidoglio non ci hanno mai creduto troppo, e pennelli alla mano hanno tappezzato i muri delle vie con gli incredibili murales che dal 1995 formano il Museo di Arte Urbana, o MAU. Passeggiando per le viuzze del borgo ti potrà capitare di incrociare bimbi alti 10 metri che giocano a pallone, balene volanti, panchine multicolori che rendono omaggio ai grandi artisti del passato. Il tutto senza assumere LSD.

Perché è un quartiere vivo e attivo

Un po’ te ne accorgi dalla quantità di studi artistici e creativi. Ma anche perché qui si è riscoperto il valore della locuzione bene pubblico. Si organizzano cene di quartiere, si crea un book crossing dentro una cabina telefonica dismessa, ci si impegna per un futuro ecosostenibile. Si può fare di più (a quando una VERA pedonalizzazione?), ma in borgo Campidoglio sono già in marcia.

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Perché qui niente movida, ma si può fare ugualmente serata

Che so, iniziando con una birra artigianale alla birreria Dogana di Torino, poi cenando tipicamente piemontese alla piola Il Torchio, o con la cucina toscana di Che bolle in pentola, o d’estate sotto la pergola di Ratatui, già sede del PCI. E per chiudere in bellezza, un bicchiere della staffa al pub Oscar Wilde (dove tra l’altro fanno una pizza spettacolare) e un po’ di musica live ai Magazzini di Gilgamesh.

Perché c’è anche un circolo sardo!

L’associazione dei sardi a Torino “Antonio Gramsci” è un portale dimensionale verso il cuore della mia Sardegna. Che non è solo mare, ma cultura millenaria, letteratura, le tradizioni gastronomiche, accoglienza. Al circolo sardo di borgo Campidoglio c’è lo sportello per la biglietteria navale e la biblioteca di letteratura sarda, si organizzano cene con cibo e musica sarda (sì, anche su porceddu) e perfino lezioni di chiusura di culurgiones, che se ci riesci diventi automaticamente cittadino sardo onorario.

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Per motivi meno poetici ma più concreti

Posizione decentrata ma non periferica. Due fermate di metro poco distanti (Bernini e Racconigi). Linee di tram e autobus tutto attorno. Un importante mercato all’aperto (Corso Svizzera). Uno dei principali ospedali di Torino (il Maria Vittoria). Scuole e licei nei dintorni. Tanti negozi e negozietti di quartiere. Un polmone verde (il parco della Pellerina) distante 1 km. Criminalità sotto controllo. Borgo Campidoglio è un quartiere a misura d’uomo, di donna, e anche del gatto a seguito di uomo e di donna.

Borgo Campidoglio è il quartiere di Torino in cui vivremo. Ma tranquillo, Vivo Torino non diventerà Vivo Campidoglio. Anche se di questo quartiere, il mio nuovo quartiere, tornerò a parlare presto.

E tu, che rapporto hai con borgo Campidoglio? Amore o indifferenza? Ci vivi, ci hai vissuto o ci andresti a vivere?

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Cagliaritano classe 1982, web marketer appassionato di basket, giochi di ruolo, viaggi. Dal 2014 vivo (a) Torino, ma ancora non ho imparato a fare i controviali.

15 commenti

  1. Gio
    26 Marzo 2024

    Ciaoo Rob, che bello leggere questo su Borgo Campidoglio. Non ti nascondo che la sensazione è proprio quella che hai descritto. Io e mio marito, pugliesi, stiamo acquistando casa proprio nel Borgo, ci ha affascinato proprio l’atmosfera intima che si respira. Dai, se i prossimi mesi va tutto liscio, a breve diventeremo vicini.

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  2. Vincenzo
    25 Febbraio 2024

    Ciao Rob, io sono uno studente universitario e con la mia famiglia stiamo pensando di acquistare una casa in via pamparato.. il nostro obiettivo, oltre che andarci a vivere in questo periodo universitario, ci piacerebbe avere la possibilità di affittarla, un giorno, a studenti.. secondo te, è una zona in cui ci sono studenti universitari? Perché ho visto che sta a 30 minuti dal politecnico, quindi potrebbe essere fattibile.. cosa mi consigli?

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    1. Rob
      5 Marzo 2024

      Ciao Vincenzo, benvenuto!
      Anche se non ci sono università vicine (non so se l’ISEF è equiparabile a un’università), ma di certo anche in ottica affitto è un buon affare, considerato che è ben collegata al centro sia dalla metro che dai tram. Quindi per me assolutamente semaforo verde!
      Un abbraccio,
      Rob

      Rispondi
  3. Eleonora
    16 Febbraio 2024

    Ciao Rob!
    Sto pensando, insieme alla mia famiglia, di spostarmi dalla prima cintura (Borgaro) a Torino. Abbiamo appena visto una casetta che ci piace in via Corio e mi chiedevo se, dopo alcuni anni, avresti voglia di dare una testimonianza di come si vive in Campidoglio. Abbiamo due bimbi piccoli (3 anni e 6 mesi) e vorremmo capire se potesse essere una scelta valida.
    Grazie mille, Eleonora

    Rispondi
    1. Rob
      18 Febbraio 2024

      Ciao Eleonora, Benvenuta sul blog!
      Dunque, per quanto mi riguarda borgo Campidoglio si conferma un quartiere in cui è piacevole vivere. Certo, dipende un po’ dal contesto da cui arrivi, ma lo trovo ancora un posto piacevole, abbastanza sicuro, con tanti servizi e non troppo lontano da aree verdi per far svagare i bambini. L’unica cosa negativa che mi può venire in mente rispetto allo stare fuori Torino è la questione traffico / parcheggio, che oggettivamente è più incasinata, ma non invivibile.
      Fammi sapere se diventeremo poi vicini di casa 🙂
      Un abbraccio e in bocca al lupo per la vostra scelta!
      Rob

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  4. Alessandro
    17 Maggio 2022

    Per la cronaca, Campidoglio va da piazza Bernini – Corso Tassoni a piazza Rivoli- via Zumaglia, quindi via Bianzè è in Campidglio.

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  5. Fabio
    9 Dicembre 2021

    Sono sei anni che vivo nel borgo e devo dire che ne son più che contento: la sensazione è proprio quella che descrivi, di trovarsi in una piccola realtà dove conosci tutti (i miei amici si stupiscono di come io possa salutare quasi tutti passeggiando per le vie). Ho i miei negozietti di riferimento, il mercato, la metro, i mezzi pubblici, tutto comodo. Borgo Campidoglio ha si anche i suoi difetti, ma se devo mettere sui piatti della bilancia pro (che ho già citato) e contro (cacche di cani, abbandono di rifiuti anche ingombranti, paletti e sanpietrini che saltano…) vincono i pro.

    P.s. ho un cane anch’io e conosco un sacco di padroni di cani che la raccolgono la cacca del proprio cane, ma ci son sempre quelli che fan finta di niente…

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  6. Sara
    22 Novembre 2019

    Caro Rob,

    Grazie di cuore per la tua guida. Da spagnola nomade da 20 anni e che abita da 2 a Roma, non dovrebbe spaventarmi la trasferta a Torino… invece si, mi sento persa. Stiamo cercando casa da acquistare con marito e bimbo dietro, ho visitato una casetta al borgo e devo dire che mi ha innamorata. Mi chiedo soltanto se non sia una zona senza bimbi, scomoda per raggiungere il centro e se mi sentirò troppo isolata (sono sempre spagnola, quindi a me serve la gente…). Mi potresti illuminare?

    A prestissimo!!! Sara

    Rispondi
    1. Rob
      22 Novembre 2019

      Hola Sara! Bienvenida nel mio blog!
      Va be, lasciamo stare lo spagnolo. Un bel salto da Roma a Torino, due città così diverse anche e soprattutto nell’attitudine. Però passare dal Campidoglio a Borgo Campidoglio…lo vedo come una buona idea di continuità!
      Parlando seriamente, e premettendo che sto vivendo qui da poco meno di due mesi, vedo borgo Campidoglio come una zona piacevole anche per le famiglie con bimbi (pedonalizzandola diventerebbe un paradiso, ma mi sa che è utopia!), e ben collegata al centro (oltre alla metro Bernini a pochi passi, hai i tram 9, 16 e 13 che ti portano praticamente ovunque).
      Non sarei spaventata neppure dall’isolamento: c’è un bel senso di comunità, ci si incontra davanti a una birra o alla piola (l’osteria) di quartiere, ci sono circoli culturali e associazioni, un bell’asilo. Per una ragazza spagnola con voglia di fare e partecipare sarà una passeggiata!
      Insomma. Borgo Campidoglio di aspetta. Torino pure. E Vivo Torino anche!
      Un abbraccio
      Rob

      Rispondi
      1. Sara Barcena
        7 Gennaio 2020

        Ciao Rob,

        Grazie mille dalla saggia risposta. Purtroppo la casetta puntata sul borgo aveva delle “rogne” burocratiche nascoste…
        Pero questa zona ci ha sedotto, ho trovato un ambiente popolare ma rispettoso (confesso che la vicinanza di un circolo sardo mi tentava troppo, e le pietanze al Ratatuille sono finite per convincermi). Quindi siamo riusciti a trovare casa non lontano (Via Bianzè). Presto saremmo quasi vicini!

        Abrazos,
        Sara

        Rispondi
        1. Rob
          8 Gennaio 2020

          Ciao Sara,

          ottima scelta! Siete anche più vicini alla fermata della metropolitana, e meno vincolati dalla questione parcheggio del borghetto. Ci si vede al circolo sardo o da ratatouille allora, anzi: perché non ti presti per un’intervista per Vivo Torino, raccontata da una spagnola giramondo! 😉

          Un abbraccio!

          Rob

          Rispondi
        2. Teresa
          12 Giugno 2020

          Hola Sara! Ciao! Anch’io sono spagnola e guarda un po’… a gennaio mi trasferisco proprio vicino a te, in Corso Lecce. E poi in via Bianzè c’è la scuola dei miei ragazzi. Di dove sei tu? Io di Zaragoza! Benvenuta a Torino! (io ci vivo ormai da 15 anni)

          Rispondi
    2. Valentina
      18 Dicembre 2019

      Anche io ero stata tentata dai vicoletti di borgo campidoglio.. Poi però la. Carenza di parcheggi e le viuzze sporche epiene di cacca mi hanno fatto desistere..

      Rispondi
      1. Rob
        22 Dicembre 2019

        Ciao Vale!
        Per fortuna ancora non ho pestato cacche di cane. Sulla carenza di parcheggi hai ragione, ma secondo me la zona blu ha migliorato la situazione. Certo, se poi uno pretende di avere sempre l’auto sotto casa o trovare parcheggio a primo colpo…non è la zona adatta. Ma quale zona di Torino lo è in questo senso?
        Un abbraccio!
        Rob

        Rispondi
  7. Katja
    3 Ottobre 2019

    Lo scorso maggio per la prima volta sono stata in Piemonte e ho iniziato proprio da Torino. Ho scoperto il MAU che mi ha catapultata in questo quartiere: mi sembrava essere in una piccola cittadina anziché in una metropoli.

    A dirti la verità, non mi dispiacerebbe abitarci se decidessi di venire a vivere a Torino!

    Rispondi

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