I 70 motivi (più uno) per trasferirsi a Torino

Un buon motivo per trasferirsi a Torino, il belvedere del monte dei Cappuccini
8 minuti di lettura

Ogni volta che torno a Cagliari, c’è qualcuno che me lo chiede. Ma anche ogni volta che dico “sono di Cagliari”, qui a Torino, qualcuno me lo chiede. Perché hai deciso di trasferirti a Torino? È una città fredda / grigia / imbruttita / inquinata [inserisci un qualsiasi luogo comune su Torino a piacere]. Quindi perché trasferirsi a Torino?

Non c’è un vero motivo. Di motivi per trasferirsi a Torino ce ne sono tanti, ma la maggior parte li scopri una volta che a Torino ti ci sei trasferito per davvero. E non solo con le valigie.

Li scopri quando incontri la prima persona amica.

Li scopri quando trovi il tuo angolo speciale.

Li scopri quando scende la neve e torni bambino.

Li scopri quando, di rientro da una serata alcolica, la trovi bella anche coi cafoni che parcheggiano in tripla fila e la nebbia fitta fitta.

Li scopri quando magari, se sei tanto tanto fortunato, trovi perfino l’amore, a Torino.

E quindi me li sono appuntati man mano che mi sono venuti in mente, i motivi per i quali ho scelto di trasferirmi a Torino. E di rimanere a Torino, dopo giorni nei quali forse sarei voluto scappare, da Torino.

Ma visto che i soliti 7 sarebbero stati riduttivi, ho deciso di moltiplicarli per 10. Indi per cui…

70 motivi (più uno) per trasferirsi a Torino, in rigoroso ordine casuale.

  1. Perché venendo qui diventerai totalmente dipendente dalla salsiccia di Bra.
  2. Perché anche se rimango fedele al mirto, il San Simone regge degnamente il confronto.
  3. Perché se sei uno sportivo vero, ti innamorerai della storia del Grande Torino.
  4. Per poterti immergere di tanto in tanto nei colori e nei profumi del mercato di Porta Palazzo.
  5. Per perderti il sabato mattina tra le vie del Balon, fingendo di essere un competente esperto di antiquariato.
  6. Per vivere da dentro l’atmosfera del Salone del Libro.
  7. Perché una volta ogni due anni il Salone del Gusto porta in città i sapori del resto del mondo.
  8. Perché qui l’arte viene presa sul serio, e non è (solo) un passatempo da ricchi.
  9. Perché è una città universitaria, piena di giovani provenienti da ogni angolo del mondo.
  10. Perché la nebbia, le rare volte che scende, veste la città di un’atmosfera ancora più bella e misteriosa.
  11. Per provare l’emozione della prima neve d’inverno. Che probabilmente sarà anche l’unica.
  12. Perché non c’è nulla di più rilassante che leggere disteso su un prato in riva al Po. Zanzare permettendo.
  13. Perché accoglie tutti, anche se rimane sempre diffidente.
  14. Perché da queste parti i giardinieri comunali si prendono la briga di realizzare splendide sculture poetiche per aiuole e aree verdi della città.
  15. Perché al primo agosto trascorso in città scoprirai quanto è bella quando è vuota.
  16. Perché se hai già l’anima gemella, o la troverai qua, potrai portarla al belvedere del Monte dei Cappuccini. Limone garantito.
  17. Perché, pur essendo una grande città, mantiene molti pregi della vita di provincia.
  18. Perché la pianta delle sue strade è quadrata, è impossibile perdersi.
  19. Per imparare a percorrere i controviali in auto. Esistono solo a Torino, ma nella vita non si sa mai.
  20. Per lo stile Liberty di tante ville e palazzi, in centro e non.
  21. Per il villaggio Leumann. Un piccolo gioiello di archeologia industriale sopravvissuto (anche se non benissimo) al tempo.
  22. Perché come te e me ci si sono trasferiti Nietzsche, Gramsci, Juvarra, Calvino.
  23. Perché è una città gatta. Per lo più ti ignora, ma ogni tanto si fa fare le coccole.
  24. Perché non sboroneggia, anche se potrebbe. Hai capito, Milano?
  25. Per poterti viziare, di tanto in tanto, con una colazione a base di cioccolata e paste di meliga in uno dei caffè storici della città.
  26. Perché bastano due birre, un frisbee, qualche cibaria e una coperta. Ed è subito pic-nic al Valentino.
  27. Perché è bello attraversarla in tram. Soprattutto col 9 e il 15, i miei preferiti.
  28. Perché i suoi parchi sono pieni di scoiattoli. E io adoro gli scoiattoli.
  29. Per le 50 sfumature d’oro che la colorano in autunno.
  30. Perché è la città del Nord Italia più del Sud.
  31. Per poter salire fino alla cima del campanile del Duomo ad ammirare le montagne innevate.
  32. Perché a Natale si illumina. Non di immenso, ma d’artista.
  33. Per stravaccarsi di tanto in tanto sulle poltroncine del Museo del Cinema.
  34. Per il momento in cui riuscirai a trovare un TObike che funziona quando davvero ti serve.
  35. Per solidarizzare con i tifosi granata ogni volta che la Juve vince un derby.
  36. Per riflettere sul senso della vita mentre aspetti inutilmente l’autobus.
  37. Per ridiscendere il Po, in canoa, al tramonto di una calda giornata d’estate.
  38. Per imparare a giocare a bocce, a tresette e a bestemmiare in piemontese da un anziano in una piola-bocciofila di periferia.
  39. Perché se non ti piace il vino, qui inizierai a capirlo e apprezzarlo.
  40. Per calpestare le palle del toro in Piazza San Carlo, sperando vanamente che ti porti fortuna.
  41. Perché prendendo il 4 puoi passare da Dakar a Marrakech a Bucarest in meno di mezz’ora.
  42. Perché riuscire a conquistare la simpatia di un torinese è difficile, ma impagabile.
  43. Perché quella dei torinesi è un’ironia cinica, sottile, a volte crudele ma mai banale.
  44. Perché dietro un’aria austera e severa, la sua voglia di fare bordello è sempre in agguato.
  45. Per sorridere dell’uso di “com’è?” e “solo più” anche dopo 100 volte che lo sentirai.
  46. Per imparare ad abbreviare tutti i nomi della toponomastica. Corso Giulio, Corso GalFer, il Poli, SanSa…
  47. Perché Torino è una città magica. Un po’ bianca e un po’ nera.
  48. Per il bicerin e il luogo che ne custodisce la tradizione.
  49. Perché ci sono un sacco di musei fichi. Incluso il museo Fico.
  50. Perché è la testimonianza vivente che rincominciare daccapo non è mai una tragedia, ma un’opportunità.
  51. Perché il verde in città non si ferma al Valentino, ma prosegue alla Colletta e si distende fino alla Pellerina.
  52. Perché quando piove puoi comunque trovare riparo sotto circa 18km di portici.
  53. Perché anche se fingono di non tenere a queste cose, ogni torinese che si rispetti si è vantato almeno una volta nella vita di vivere nella città del secondo museo egizio più importante al mondo.
  54. Perché quando si parla di cioccolato, qui non fanno la figura dei cioccolatai.
  55. Per il piacere che dà mangiare in una piola uscendo sazi, soddisfatti e con ancora entrambi i reni.
  56. Perché se hai sete, d’estate, c’è sempre un Toret da qualche parte pronto a dissetarti.
  57. Per lo spettacolo dei fuochi d’artificio nella notte del santo patrono, San Giovanni.
  58. Perché qui, nel bene e nel male, si è fatta la Storia.
  59. Perché è un po’ come vivere in Francia. Ma qui c’è il bidet.
  60. Per nasconderti nella libreria Luxemburg in un lento pomeriggio domenicale.
  61. Perché quando esce il sole e sorride, Torino sa essere davvero bella.
  62. Perché qui hanno inventato l’aperitivo e la merenda sinoira, mandando a puttane la mia speranza di fare dieta.
  63. Perché basta una passeggiata in Collina per dimenticarsi del caos, dello smog, di tutto.
  64. Perché in due ore, traffico permettendo, sei già in Valle d’Aosta, in Costa Azzurra o a Milano.
  65. Perché il torinese, di indole, si fa i cazzi propri. Ed è una qualità che apprezzo.
  66. Perché anche se appare immobile, è una città in continua evoluzione.
  67. Perché costa poco, o comunque meno di tante altre città del Nord.
  68. Perché il luogo comune di città grigia e noiosa l’ha preservata dal turismo di massa.
  69. Perché è quasi tutta in piano, in bici non dovrai mai cambiare rapporto.
  70. Perché Torino è forse una città troppo hipster, ma è anche e senza dubbio dandy.

E ultimo, ma non ultimo motivo per trasferirsi a Torino…

  1. Perché se ha ispirato un pigro cronico come me a metter su un blog per parlarne, tanto male non dev’essere!

Spero di averti offerto qualche buono spunto per prendere la fatidica decisione “trasferirsi a Torino o no?”. Ma magari vuoi incrementare la lista con il tuo personalissimo motivo per farlo. In questo caso, accomodati e lascia un commento. È sempre molto gradito!

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Cagliaritano classe 1982, web marketer appassionato di basket, giochi di ruolo, viaggi. Dal 2014 vivo (a) Torino, ma ancora non ho imparato a fare i controviali.

11 commenti

  1. Manuel
    7 Gennaio 2023

    Grazie Rob, hai fatto la più bella descrizione della mia città che abbia mai letto.
    Mi hai commosso, veramente.
    Avrei aggiunto negli argomenti per Torino il lungofiume più lungo e più bello d’Italia, dove ti sembra spesso di essere in campagna, mentre sei a due passi dal centro!

    Rispondi
    1. Rob
      8 Gennaio 2023

      Ciao Manuel, benvenuto!
      E grazie. Sensazioni come quelle che hai provato sono ciò che anche uno scrittore amatoriale come me spera sempre di scatenare quando decide di prendere la pen..ehm, la tastiera tra le dita. Per la tua nota…chissà, magari in futuro arriveranno altri 70 motivi (più uno!), e sicuramente il tuo sarà presente.
      Ti abbraccio!
      Rob

      Rispondi
  2. Elle
    16 Marzo 2021

    Sono felice di trasferirmi a Torino per studiare (covid permettendo). Sono ancora più entusiasta dopo aver letto il tuo articolo. Che emozione.

    Rispondi
    1. Rob
      16 Marzo 2021

      Ciao Elle, benvenuta!
      Torino ti attende a braccia aperte, covid o non covid. E quando tutto questo sarà finito, sono certo che scoprirai almeno altri 70 motivi per essere entusiasta della tua scelta 🙂
      Facci sapere come andrà! Intanto un abbraccio e in bocca al lupo!

      Rispondi
  3. Giulia Cartini
    16 Giugno 2020

    Grazie da una torinese che vive all’estero e ogni tanto muore di nostalgia

    Rispondi
    1. Rob
      16 Giugno 2020

      Ciao Giulia, benvenuta nel mio blog!
      Se già è tosta muoversi da una regione a un’altra, posso solo immaginare la sensazione di distacco che ogni tanto può sentire chi vive addirittura in un altro paese…quale paese a proposito?
      Un abbraccio dalla tua amata città (che ti vuole bene e ti aspetta)!
      Rob

      Rispondi
  4. Susi
    11 Maggio 2019

    Ciao Rob, ho scoperto da poco questo blog. Sono torinese, quindi non devo trasferirmi 🙂 ma trovo molto carino leggerti. Sono colpita da quanto hai visto e sai di Torino in pochi anni di permanenza… cose che neppure molti torinesi hanno fatto/ visto tutte in un’intera vita: devi essere una persona molto curiosa, interessata e sensibile a quanto ti circonda. Mi fai riscoprire la mia stessa città con occhi diversi, rispolverando luoghi e situazioni che, per chi ci è nato, sono a volte dati per scontati… e anche rivivere epoche e momenti della mia vita attraverso certi luoghi. I giri in collina dell’adolescenza, coi primi fidanzati “grandi” che avevano già la patente, le tagliate da scuola: di sabato al balon, in primavera al Parco Leopardi, d’inverno davanti a una cioccolata al Caffè Elena di p.za Vittorio… o tutta la mattina a zonzo sui tram, fino al capolinea e ritorno 🙂 Le piole di quando eravamo studenti, le domeniche al Valentino col pallone e i panini, il periodo in cui scoprii il Liberty torinese, in giro a fotografare case e palazzine in pausa pranzo… Una sola cosa non ho fatto, tra quelle che citi: mai salita in cima al campanile del Duomo (confesso che il Duomo l’ho sempre snobbato)… quindi, grazie per lo spunto 😉

    Invece, quanto agli scoiattoli… dai, non fare il turista! 🙂 Saprai che i grigi non sono autoctoni, ma americani, e hanno causato la quasi totale scomparsa di quelli locali (rossi e più piccini). Introdotti a Stupinigi a metà ‘900 in 3-4 esemplari, da lì hanno invaso ogni parco torinese, moltiplicandosi poi in tutto il Piemonte, su circa 1500 kmq, in cui il rosso si è estinto. Da qui, hanno poi invaso altre regioni. Le due specie sono in competizione alimentare: più grandi, voraci e aggressivi, i grigi consumano 9-10 volte più cibo dei rossi, e ne depredano le riserve accumulate per i tempi duri. Così, i giovani rossi muoiono nel primo anno di vita e non si riproducono. Inoltre, i grigi sono portatori sani di un virus invece letale per i rossi. Il grigio è incluso tra le specie invasive più dannose al mondo, che causano gravi impatti ambientali. Un disastro che danneggia l’intero ecosistema: compromette il rinnovamento boschivo, la nascita dei funghi, la vita di varie specie (depredano anche uova di uccelli/ rane) e reca gravi danni al patrimonio forestale (scortecciano e indeboliscono gli alberi). Ne paga il prezzo anche l’agricoltura (danni a frutteti e noccioleti). Ciò non avviene invece in America, dove la specie, in quanto nativa, si è co-evoluta con le altre specie… Quindi, che te lo dico a fare: yankee go home! 😛

    Rispondi
  5. susi
    7 Gennaio 2019

    ciao, il tuo blog è bellissimo e molto utile… soprattutto per me, mamma, con una figlia di 24 anni che si vuole trasferire a Torino, non è decisa al 100% e io non posso aiutarla perchè mi mancherà troppo, perchè a Torino non c’è il mare ( siamo di Livorno…), non potrò vederla quando voglio e abbracciarla e baciarla finchè non dice basta e cerca di allontanarsi ma so che le piace che io lo faccia… e leggere tutte le cose che scrivi mi dà un pò di coraggio nel vederla allontanarsi e aiutarla a farlo… e visto che ci siamo mi sai consigliare un’agenzia immobiliare seria a cui rivolgerci per trovarle una casetta?? Grazie e ancora complimenti

    Rispondi
    1. Rob
      8 Gennaio 2019

      Ciao Susi, benvenuta nel mio blog!
      la risposta la do a tua figlia, visto che è lei che deve fare il “grande passo”: da figlio emigrato di una città di mare e di provincia, penso di capire un pochetto come ci si sente combattuti nel pensare di trasferirsi in una città più grande, caotica e soprattutto senza mare. Ma Livorno è lì, a qualche ora di treno, e l’affetto e i baci di mamma Susi pure. E poi a 24 anni hai ancora tanto margine per ricrederti, caso mai Torino ti stesse troppo stretta, o troppo larga.
      Adesso la risposta a mamma Susi: in questo post avevo scritto un po’ di idee anche sulle agenzie. Leggi in particolare il paragrafo “come NON trovare casa a Torino”. Se poi vuoi proprio un nome, ti faccio quello dell’agenzia che mi ha procurato la mia prima casa torinese: Tarantino immobiliare. Magari vi porta fortuna.
      Un abbraccio e grazie per il tuo contributo nel far crescere questo blog!

      Rispondi
  6. Liliana
    17 Ottobre 2018

    Mi piace il motivo N° 50…”Cominciare daccapo non è mai una tragedia ma un’opportunità”…ho 40′ anni,tre figli adolescenti,un marito che lavora per tre,poiché io non lavoro(lavorare al sud è per pochi creativi…),una casa di pproprietà,una famiglia meravigliosa,una vita tranquilla…Ma ho deciso che non è tardi per darsi un’opportunità,o per darla ai miei figli e così dopo natale spero ci trasferiremo lì,in capo al mondo,ai confini dell’Italia….Vengo da Napoli,dal mare,dal Vesuvio,dal sole tutto l’anno,dalla pizza,dalla gente che quando ti vede per la prima volta ti saluta come se foste amici da sempre e ti offre pure il caffè…Ma tutto questo non ti dà da mangiare,non ti da un lavoro,e non dà un futuro ai giovani….Il cambiamento fa paura,ma ancora di più il fallimento.Ho letto con attenzione le tue parole,e si,le ho trovate illuminanti in questo momento della mia vita in cui tutto sta per cambiare….La vita è cambiamento.Ci vuole più coraggio a restare che a partire da una città come Napoli…Quindi grazie Rob!!

    Rispondi
    1. Rob
      20 Ottobre 2018

      Ciao Liliana,
      ti risponderò con una citazione che ho già usato in questo post. “Torino vuol dire Napoli che va in montagna”. Ti troverai bene, vi troverete bene, e il vostro nuovo inizio sarà meraviglioso anche all’ombra della Mole e non più del Vesuvio, anche senza il profumo del mare. E chi ti scrive sa quanto possa mancare quella brezza sul viso che ti porta il profumo di sale, di mondi lontani, di libertà.
      Ti abbraccio e ti mando il mio più grande in bocca al lupo!

      Rispondi

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